Seconda puntata de…“A Rodarte Carol” essendo tutti in mood vacanziero e/o lavorativo-male di vivere post notte di San Silvestro, sarò breve anche per questo incontro con lo “Spirito della moda presente”. Periodo di analisi abbastanza recente, Primavera-Estate 2016.
La collezione di Rodarte s’ispira alla poesia di Emily Dickinson, Leonard Cohen e Yeats, dando origine a capi ricchi di lavorazioni, pizzi e lunghezze differenti, uniti insieme per dare vita a motivi unici. E se l’uso della punteggiatura ha reso la Dickinson unica nel suo genere, anche lo stile Rodarte si è reso unico a tal punto da rientrare nel concetto di Art-Fashion.
“Penso che sia molto importante per un designer seguire la propria voce.” Afferma una delle sorelle Rodarte, Kate. Ed è proprio quello che fanno: seguire la propria voce. Nelle loro ispirazioni fuori dagli schemi, come la Dickinson ed il suo uso atipico della punteggiatura. Ed è proprio nel medesimo modo che l’insolito diventa strumento d’incanto.
Abiti principeschi in pizzo, chiffon, doppi merletti, tacchi vertiginosi dai colori metallici, tessuti lamè, cappotti voluminosi in pelo e frange. La complessità di ogni outfit diventa, di conseguenza, bisognosa di analisi dettagliate, letture ed interpretazioni, proprio come nella poesia. Una prosa del Fashion, che ha dell’incredibile.
E voi?
In che cosa vi sentite insolitamente unici, rispetto al mondo circostante?
Non parliamo di Fashion, non parliamo di Book, parliamo dell’&.
(l’immagine della sfilata Rodarte SS16 è proprietà del sito di Vogue.it)
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