Un giardino si coltiva, si cura giornalmente. Ogni pianta nasce, cresce, si rinvigorisce: le foglie, dapprima tenere, appaiono turgide e verdi, i fiori sbocciano inebriandoci con il loro profumo… Un po’ come le bugie, le apparenze, destabilizzanti quanto seducenti. “La botanica delle bugie” di Elisa Casseri è un esempio delicato e realistico di come ogni menzogna, se nutrita con altrettanta cura, possa ergersi davanti ai nostri occhi senza alcun controllo. E tutto si tramuta velocemente in finzione, inganno: ogni parola appare così minuziosamente pensata, da risultare vera. Come tra Quirino e Caterina, imprigionati in una relazione perfetta solo all’apparenza. Lo stesso Quirino da sempre innamorato di Nicla e dedito ai vizi. La stessa Caterina amaramente contenuta nel suo ruolo di moglie e donna perfetta, ingenuamente imperturbabile e costretta ad interpretare il suo ruolo, senza lasciar intravedere alcun disagio. Il veleno invade anche ogni bocciolo, nutrendolo in tutto il suo male. Come l’amore di Nicla e Giorgio, nato per scommessa ed artificiosamente cresciuto e consolidato nel loro ruolo di genitori. La formalità dei rapporti, la loro perfezione così lontana dal normale, cela non solo l’inganno, ma anche la caducità dell’animo umano, mutevole nella sua imperfezione e corruttibilità. Lo stesso gioco di apparenze è manifesto nella collezione presentata da Stacey Bendet per Alice + Olivia: “Tutti vogliono il loro momento Instagram”, commenta la stilista riferendosi alla fioritura del suo Autunno-Inverno 2019/20. Stacey Bendet ci invita, così, nel suo giardino fatto di stampe colorate, tailleur in raso ed abiti che raccontano il tripudio delle calde stagioni in un inverno gelido: la bellezza e l’appartenenza ad un mondo che ci vuole belle, instagrammabili e ben vestite.
Un’atmosfera sicuramente poetica e perfetta, quanto teatralmente drammatica. Una perfezione che ha in sé un carattere gotico celato nel rosso carminio, nel nero predominante, nei colori accesi e tra loro complementari, nelle silhouette avvenenti ed avvolgenti, nei profondi scolli a V, nei claim altisonanti dei pullover, nelle stampe realistiche dai toni psichedelici.
Elementi differenti guidano la collezione, come accattivanti stories in sequenza.
È così l’animo si appaga, la mente viaggia, il cervello si assopisce rifugiandosi nell’unica via di fuga appagante: la menzogna.
Non parliamo di Fashion, non parliamo di Book, parliamo dell’&.
(Images credits: Vogue)
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