Incontri inusuali quelli tra Céline ed Italo Calvino. Ritmi quotidiani vengono narrati attraverso esercizi di stile, che viaggiano in parallelo, volti alla descrizione del particolare. Come Calvino non fa uso di neologismi per descrivere situazioni di vita, intricate nella loro più semplice risoluzione, anche Phoebe Philo sembra, con la sua collezione, non solo dedita a voler svelare ogni piega del frenetico quotidiano, ma anche il modo migliore per superarla in pieno stile, attraverso un processo di rottura con la consuetudine. Moda e letteratura si congiungono, con il medesimo fine: parlare alle donne con singolarità e semplicità, alla ricerca continua di sprazzi di bellezza, non ancora intaccati dalla freneticità del giornaliero. In quella stessa atmosfera, descritta da Calvino in ogni sua pagina, le modelle si alternano sul set realizzato in collaborazione con l’artista Philippe Parreno: piattaforme circolari, rotanti e volte a seguire il loro movimento, scandiscono l’alternanza tra capi classici e moderni, volumetrie oversize e linee femminili, ed ancora fluidi trench ed austeri tailleur.
In fondo, tutti siamo destinati ad “amori difficili”. Forse è vero, almeno lo è per Céline… forse lo siamo, tanto quanto siamo decise a superarli.
Eccoci alla conclusione del Fashion-Book crossover della settimana. Sarei troppo di parte, dando giudizio su “Gli amori difficili”. Sulla fluidità di ogni racconto, sebbene intricato e segnato da dettagliatissimi particolari. Italo Calvino insegna ad affrontare le difficoltà, metaforicamente legate all’amore, attraverso un processo di singolare rinascita, di distacco da quel quotidiano che assale le nostre vite senza sosta. Di certo sarebbe ancora più semplice, con addosso un bel capo firmato Céline, non credete?
Non parliamo di Fashion, non parliamo di Book, parliamo dell’&.
(l’immagine della sfilata di Céline AW17-18 è proprietà del sito di Vogue.it)
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