Pierpaolo Piccioli si fa narratore di cambiamenti attraverso la collezione Haute Couture Primavera-Estate 2019, firmata Valentino. Seppure la collezione si presenti, all’apparenza, classica e standardizzata, il direttore creativo punta sulla sua eterogeneità di tessuti, volumi, lavorazioni, volte alla celebrazione della diversità, della poliedricità non solo estetica, ma anche culturale. Lo dimostra la tuta scuba indossata come prima uscita, seguita dalla lunga fila di capi preziosi, dalle variantature floreali, volumentriche, dai drappeggi imponenti, alternati a rouches importune. Pierpaolo Piccioli mostra in passerella un giardino in fiore, degno di essere raccolto in tutta la sua vasta eterogeneità. Anche Alice Zeniter racconta la sua idea d’integrazione, declinandola in un racconto di tre generazioni. “L’arte di perdere” pone al centro il racconto di tre personaggi, vissuti in periodi diversi, spettatori di susseguirsi di situazioni molto lontane tra loro, ma con un fine comune: la volontà d’integrazione e l’ideale di unione comunitaria. Il desiderio di libertà attraversa ogni pagina del romanzo con intensità costante, a partire dal racconto di Ali, costretto a lasciare per sempre i suoi luoghi d’origine, col solo scopo di aver salva la sua vita e, di conseguenza, quella del figlio Hamid. Hamid crescerà nell’ossessione di sentirsi diverso, disposto a rinunciare a tutto, persino alla sua identità, con l’unico scopo dell’integrazione. Una situazione apparentemente salvifica che, col tempo, si rivelerà una condanna inevitabile, fatta di paura, oblio ed abnegazione… fino alla nascita di Naïma. Sarà proprio lei, difatti, a recuperare con fierezza le redini di due generazioni, cercando di ricongiungere i fili di quanto perso, cominciando dalle sue origini e dal suo paese, l’Algeria. Naïma lo scoprirà sulla sua pelle: un’identità non può essere cancellata, e, soprattutto, vive nella necessità di essere ricordata e fatta propria. Il racconto si presenta non solo come un’intima immersione nei pensieri più reconditi dell’animo umano, ma anche come un’accurata analisi fatta d’immagini, colori e vite lontane, dapprima solamente immaginate. Valentino ci aiuta a scoprire la stessa emozione visiva e tattile attraverso giochi tra pizzi, sete ed ardite lavorazioni, mostrate attraverso un ventaglio di colori che varia dal nero alla terracotta, dal lilla al lampone, dall’argento all’oro.
In un’eticità che racconta bellezza, in un’estetica dedita al rinnovamento, un unico valore può regnare sovrano: l’uguaglianza.
Non parliamo di Fashion, non parliamo di Book. Parliamo dell’&.
(Images credits: Vogue)
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