“Look like th’ innocent flower, but be the serpent under ’t.”
Anche Joseph Altuzarra parla dell’&, attraverso la shakespeariana tragedia di Macbeth. Oggi, tutt’altro che di malaugurio. La sua visione di donna da uno sguardo al passato, con la freschezza del dettaglio moderno. Rifacendosi agli antichi dipinti del Rinascimento Nordico, Altuzarra racconta la sua Lady Macbeth attraverso giochi volumetrici di stampo moderno, percorsi da passamanerie e lavorazioni di pregio.
La sua donna seduce, con femminilità ed austerità, con quella potenza di chi sa cosa vuole e come ottenerlo. Il male di Lady Macbeth, il suo animo oscuro che collega, come un filo sottile, ogni evento a seguito del tremendo regicidio, si riscontra nei nei blu, nei neri, nei bordeaux, e ancora, nei biker boots in pelle, costellati di perle e borchie.
Le modelle percorrono la passerella con sicurezza, riparate da ampi cappotti e mantelle, quasi con l’intento di celarsi nella foschia cupa della brughiera scozzese.
Tessuti di pregio, d’epoca barocca, si susseguono in passerella come un invito al pregio, in crescendo. Velluti, broccati e jacquards, espressione di elegante e sensuale avvenenza, figurano, così, come nuove armature, volte a proteggersi da quella precarietà della vita umana, che avvolge il futuro nell’incertezza.
D’altronde “La vita è solo un’ombra che cammina,
un povero attorello sussiegoso
che si dimena sopra un palcoscenico
per il tempo assegnato alla sua parte,
e poi di lui nessuno udrà più nulla:
è un racconto narrato da un idiota,
pieno di grida, strepiti, furori,
del tutto privi di significato!”
(atto V, scena V)
Eccoci al nostro appuntamento settimanale con un nuovo Fashion-Book crossover. Joseph Altuzarra cita Macbeth al fine di esprimere una nuova concezione di donna, in tutto il suo potere, austero e seduttivo. E voi? Siete rimasti incantati da Altuzarra quanto me?
Scrivetelo qui sotto.
Non parliamo di Fashion, non parliamo di Book, parliamo dell’&.
(l’immagine della sfilata di Altuzarra AW17-18 è proprietà del sito di Leiweb)
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