Con la conclusione del Salone del Mobile, innumerevoli articoli hanno trovato spazio nei portali del web: argomentati top e flop, eventi più o meno soddisfacenti, innovazioni più o meno espresse. Può definirsi piuttosto curioso osservare come la maggior parte dei pareri appaiano non solo discordanti, ma anche soggettivi, il che non è mai da considerarsi un male.
Per questo oggi parlerò del “mio” Fuorisalone, o meglio, di ciò che maggiormente ha attirato l’attenzione di Fashion&Book. Dell’interesse che aleggia tra quel frizzante mix di arte, poesia, design e letteratura, che al nostro blog piace molto…
In una parola? Stranger Pinks. E no, non è il titolo di una serie tv dedicata al colore rosa. Stranger Pinks ha raccontato una storia, una storia tutt’altro che comune. Una narrazione al femminile in un’atmosfera del tutto pittoresca: una suggestiva villa anni trenta, interamente progettata da Gio Ponti. L’ambiente, raffinato ed affascinante, ha raccontato la donna in sfumature, dettagli, stili contemplanti del passato. Protagonisti i designer ARTEMEST, la piattaforma e-commerce dedicata all’alto artigianato Italiano.
Ogni riferimento volto a richiamare la grazia femminile, la cura del dettaglio, in un gioco intellettuale d’estetica e storia davvero irresistibile. Basti pensare ai materiali utilizzati, come il marmo rosa, dagli intagli geometrici, testimonianza degli antichi pavimenti fiorentini, al poetico Black Garden di Larghevedute.
Elementi di un passato, dapprima inenarrabile, se non nei suoi aspetti puramente tecnici, resi manifesti in un estetismo tutto nuovo, moderno, d’immediato impatto visivo e percettivo.
Di seguito la top three delle opere d’arte che, maggiormente, hanno suscitato la mia curiosità (acquistabili direttamente dal sito di ARTEMEST, per i più appassionati collezionisti).
Il Chiostro – Hebanon Fratelli Basile: la console evoca l’architettura di un chiostro. Il suo spazio interno è squisitamente delineato per riprodurre due strati di un portico con volte a crociera, con una mensola intarsiata che evoca la pavimentazione decorata dei monasteri. Il colore rosa tenue, è volto attenuare il rigore dell’oggetto d’arte, simbolo del patrimonio artistico italiano e del suo gusto.
Donna Rosalia – Stefania Boemi: il vaso antropomorfo è realizzato interamente a mano e dipinto in tinta monocromatica opaca rosa antico, ricca di pigmenti naturali e leganti resinosi che forniscono intensità e profondità al colore. Gli occhi, unici ad essere satinati, si distinguono, enfatizzando la bellezza dello sguardo. L’opera è ispirata alle antiche leggende siciliane di amore e vendetta tra un moro e una fanciulla.
Poltrona Vescovana – Meccani Design: la Poltrona Vescovana, combinazione di linee minimaliste ed artigianalità, disegnata da Lanfranco Benvenuti per Meccani nel 1985 è realizzata interamente in legno. La silhouette geometrica vanta una seduta profonda, racchiusa tra due braccioli rivestiti di pannelli e uno schienale, con funzione di gambe di sostegno. Il pannello posteriore, a forma di triangolo con un foro decorativo al centro, richiama il motivo a semicerchio in basso.
Strangers Pink come cronaca d’innovazione, piacevolmente coniugata con quella voglia di sapere, alla nostalgia di un passato, probabilmente, mai stato così vicino.
Non parliamo di Fashion. Non parliamo di Book. Parliamo dell’&.
(Credits: ARTEMEST)
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