In attesa dell’arrivo della stagione calda, proviamo a sognare con Alexander McQueen ed Elizabeth Von Arnim, autrice de “Il giardino di Elizabeth”.
Entrambi dediti alla cura del loro giardino, manifestano, tra outfit e pagine, l’acutezza e la delicatezza dell’animo femminile. Da vivere e curare, come un tenero fiore. Metafora di pensieri, ideali ed affetti, il giardino di Elizabeth appare un racconto del proprio io, stilato in forma epistolare. Le stesse metafore utilizzate per descrivere la vita, madri di un bucolico solo apparente, volto a tracciare una cornice delicata ed assolutamente femminile.
Il suo anticonformismo racconta storie, seppur note, mutate nell’aspetto, sotto una nuova luce: una donna di rango elevato, si figura padrona di un destino di cui il giardino funge da specchio. Specchio di vita. Di problemi. Di mille gradazioni di colori e fiori. E ancora di storia e personaggi che si affacciano, di tanto in tanto, tra lillà e margherite.
Basti pensare alla scelta assolutamente anticonvenzionale dei nomi rivolti ai personaggi, come l’Uomo della Collera, rappresentazione di suo marito, o ancora la bimba di aprile, la bimba di maggio, la bimba di giugno.
Come la Von Arnim anche McQueen affronta il concetto femminile di ribellione: libertà da preconcetti e schemi solito viene trascritta in abiti dal gusto a tratti dark, a tratti romantico, a tratti moderno. Perché la donna è così: ricca di sfaccettature.
Capace di prediligere un determinato tipo di bocciolo, piuttosto che abiti lunghi e stampati a motivi floreali, o ancora a giacche e trench coats dal nitido tailoring maschile di tradizione British. Combat boots floreali, e poi contrasti. Chiffon, organza, pelli. Rosa, rosso, blu… verde militare.
Una collezione capace di togliere il fiato, in grado di esprimere non solo bellezza estetica, ma anche di concetto.
A fronte dell’arte tutto diviene superfluo, come i personaggi che di tanto in tanto appaiono disturbando perfino.
Come le modelle calcanti di passerella, delicate nello scomparire dietro a pergole fiorite di delicati ricami floreali, cornici di una collezione che è racconto di bellezza in silenzio.
Non parliamo di Fashion, non parliamo di Book. Parliamo del‘&.
(l’immagine della sfilata Alexander mcQueen SS18 è proprietà del sito di Vogue)
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