“Cantami o Karl del pelide Achille…”
Impossibile non pensare ai due poemi che hanno segnato la storia dell’epica e della letteratura classica. Karl Lagerferld è pronto alla sfida: è pronto a trasformare Parigi nell’Acropoli ateniese, non rinunciando alla tradizione del marchio. La celebrazione della femminilità multiforme, un po’ come il multiforme ingegno di Odisseo, si manifesta attraverso un concetto che ripercorre tutte le opere omeriche, sebbene non tra i principali. Non si parla di νόστος (nóstos), non si parla di ritorni, nè di onore. La καλοκαγαθία (kalokagathìa) dei valorosi combattenti lascia spazio all’animo umano, alla sua fragilità. I molteplici personaggi, ciascuno riflesso di una necessità umana, si trasfigurano nelle modelle, pronte a calcare la passerella con indosso capi capaci di raccontare la personalità e le esigenze di ogni individuo. Di ogni donna.
Così vediamo alternarsi pepli di tweed, legati con sottili corde, a sandali, con cinturini dal tacco a colonna e boots con lacci. La rivisitazione del logo, mutato in rami di alloro su t-shirt, si completa con lunghe gonne in chiffon, e poi ancora: abiti in lurex, abiti a colonna dai motivi geometrici (memoria delle ceramiche elleniche) e tiare, collier e bracciali d’argento anticato.
È la collezione che si fa opera: opera arricchita da immagini altamente poetiche, proprio come la terra che fiorisce, “mentre Zeus ed Era fanno l’amore su di essa”.
Eccoci al nostro nuovo Fashion-Book crossover. Karl Lagerfeld e Chanel abbracciano Omero in una rappresentazione plurima di bellezza e canoni estetici, inconfondibile ed esplicita. Un racconto senza parole reso magistralmente attraverso un nuovo linguaggio: lo stile.
Non parliamo Fashion. Non parliamo di Book. Parliamo dell’&.
(l’immagine della sfilata di Chanel Cruise’18 è proprietà del sito di Marie Claire)
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